UN LIBRO SUL PAPA DELLA "REGINA PACIS"

Un libro da non perdere: ‘Offensive di pace. La Santa Sede e la prima guerra mondiale’. Ecco come Papa Della Chiesa salvò migliaia di vite

CITTA’ DEL VATICANO - Papa Benedetto XV (Giacomo Della Chiesa), durante la Prima Guerra Mondiale, salvo' molte vite umane. Lo dimostrano i tanti documenti inediti rinvenuti da Gabriele Paolini presso gli archivi vaticani, sui quali e' basato il suo volume ‘Offensive di pace. La Santa Sede e la prima guerra mondiale’ (pp. 456, euro 24) edito da Polistampa in collaborazione con la Fondazione Spadolini Nuova Antologia e introdotto da un saggio di Francesco Margiotta Broglio. La prima guerra mondiale fu un'esperienza importantissima per il Vaticano, costretto a rapportarsi in misura totalmente nuova con un conflitto dalle dimensioni molto vaste. Il ruolo della diplomazia pontificia e' analizzato da Paolini in modo puntuale, basandosi su meticolose ricerche archivistiche e su tutta la bibliografia italiana e straniera gia' esistente. La prima parte del libro e' volta a ricostruire la posizione della Santa Sede secondo un approccio di tipo cronologico. Vengono posti in evidenza gli aspetti peculiari legati al modello di pace perseguito dal Vaticano, che auspicava una soluzione di compromesso sul fronte occidentale e un'affermazione in Oriente degli Imperi Centrali, al fine di ridimensionare la potenza della Russia zarista, con la quale aveva rapporti difficili da decenni. La seconda parte si concentra su un aspetto finora trascurato, quello delle tante iniziative di carattere umanitario promosse da Benedetto XV e attuate da una fitta rete di collaboratori, soprattutto vescovi dei paesi d'ambo gli schieramenti. L'argomento viene sviluppato in modo tematico con una suddivisione in tre grandi aree: l'impegno a favore dei prigionieri militari; i tentativi di limitare i metodi di guerra piu' cruenti; la tutela delle popolazioni civili coinvolte nel conflitto. Da questo punto di vista e' significativo il paragrafo dedicato al massacro degli armeni, primo genocidio del secolo XX: Paolini mostra infatti quanto fu alacre il lavoro del delegato apostolico a Costantinopoli affinche' il Sultano arrestasse il massacro. Il libro rivela che la Prima Guerra Mondiale rappresento' uno snodo cruciale per la Santa Sede, una prova assai difficoltosa che la diplomazia vaticana supero' magistralmente, misurandosi con le caratteristiche e i bisogni dei tempi, traendone anche una rinnovata proiezione internazionale. Ne emerge un Papa Benedetto XV colto, intelligente, sensibile, straordinariamente coraggioso. E forse proprio queste caratteristiche hanno convinto Joseph Ratzinger ad assumere il nome di Benedetto XVI.